DUE LIBRI (E NON SOLO) PER CAPIRE L’IRAN

IRAN. È al centro dell’attenzione dei media in queste settimane; nelle aspirazioni e le motivazioni delle proteste catalizza riflessioni e preoccupazioni delle società europee e non solo. Ma è anche una terra dalle fortI connessioni con la cultura occidentale (in fondo noi siamo un po’ tutti figli dello scontro/incontro tra Greci e Persiani), più di quello che siamo soliti pensare: per i rapporti millenari di commerci e saperi, per una grande emigrazione verso l’Europa nella storia recente.

Nel catalogo Keller trovate più di un libro in grado di avvicinarvi a questo paese e ai temi caldi del momento… e altri ne stanno per arrivare.

 

La gioia dilagante per i miliziani in fuga dura meno di cinque minuti, poi subito sopraggiunge una squadra antisommossa, la zedde shuresh. Il proprietario del negozio chiude la porta di vetro e ci porta nel suo magazzino. Da lì sentiamo spari, urla, sirene. Altri cinque minuti ed è tutto tranquillo, come se qualcuno avesse premuto un interruttore. Quando il negoziante riapre la porta di vetro e solleva la saracinesca, ci ritroviamo su un campo di battaglia abbandonato: un muro di fumo, il suolo cosparso di pietre e schegge dei vetri delle macchine, qui e là dei fuochi. Dalle case sui due lati della strada escono troppe persone perché possano essere quelli che ci abitano; si strofinano gli occhi. Nell’aria aleggia ancora l’odore dei lacrimogeni. È sabato 20 giugno 2009.

Da «Stato di emergenza» di Navid Kermani (trad. F. Cremonesi, Keller): La rivolta. Teheran, giugno 2009

L’IRAN RACCONTATO DA DIETRO LE PORTE CHIUSE, INCONTRANDO LE NUOVE GENERAZIONI… STEPHAN ORTH CI REGALA UN LIBRO FRESCO E MOLTO ISTRUTTIVO.

Stephan Orth, L’Iran dietro le porte chiuse.

Traduzione di Melissa Maggioni, Keller

Stephan Orth ha dato vita a un libro meraviglioso su questo Paese – l’Iran – sospeso in un limbo.
SÜDDEUTSCHE ZEITUNG

Dopo aver letto L’Iran dietro le porte chiuse, ti innamorerai inevitabilmente di questo […] popolo ospitale. FRANKFURTER NEUE PRESSE

Un libro di viaggio un po’ diverso, pieno di storie incantevoli. NDR Info

Da Teheran a Tabriz, da Shiraz alla città santa di Mashhad, l’Iran è in fiamme. Le manifestazioni di protesta al grido di “donna, vita, libertà” scoppiate dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, che a metà settembre era stata arrestata dalla polizia morale della capitale, non accennano a placarsi nonostante la violentissima repressione. Osservando le immagini di migliaia di giovani e addirittura adolescenti che, fuori dalle scuole e dalle università, sfidano la brutalità del regime pur consapevoli delle conseguenze, è impossibile non chiedersi chi siano, come vivano e cosa sognino questi ragazzi coraggiosi e disperati.
Illuminante, in questo senso, è il bel reportage del pluripremiato giornalista tedesco Stephen Orth, che per 62 giorni e novemila chilometri ha percorso il Paese appoggiandosi all’ospitalità, straordinaria, di tanti privati cittadini che attraverso un sito internet dedicato gli avevano messo a disposizione un divano (o più spesso un tappeto!) a casa propria. Nonostante, infatti, sotto il regime degli ayatollah la pratica di viaggiare cercando alloggio nelle abitazioni sia proibita, sono decine di migliaia gli iraniani che offrono accoglienza on line.

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Chiara Zappa, Avvenire

UN VIAGGIO NELLE PAROLE, NELLA STORIA FAMIGLIARE E NELLA CONDIZIONE FEMMINILE. “SEDICI PAROLE” DI NAVA EBRAHIMI è UN ROMANZO FORMIDABILE E COMMOVENTE. 

Un grandioso romanzo d’esordio, Ulrich Gutmair, TAZ

Il confronto divertente e maturo tra due mondi, Brigitte

Un romanzo intelligente e poetico, Neues Deutschland

Parole come chiavi segrete della propria identità, Brigitte Woman

Un bellissimo romanzo sulle origini e la famiglia: per i lettori di Jhumpa Lahiri, Alina Bronsky e per i fan del famoso romanzo grafico «Persepolis». Un libro poetico e intelligente su una ragazza sospesa tra due mondi. Ci sono parole che non conosciamo, ma di cui possiamo indovinare il significato come se fossero sempre state presenti. Come se avessero sempre vissuto in noi. E a volte vogliono finalmente essere pronunciate… Dopo la morte della nonna, Mona decide di tornare in Iran per un ultimo saluto a quella donna testarda, orgogliosa, con la battuta sempre pronta – e spesso inappropriata – sulle labbra. Il Paese che trova è una terra ormai inafferrabile, in parte sconosciuta, da lasciare in fretta per tornare alla solita vita di Colonia con il lavoro da ghostwriter e le serate nei club musicali. Ma l’incontro con un vecchio amore e un viaggio a Bam – l’antica città che dopo un disastroso terremoto è solo il fantasma di ciò che era un tempo – cambia ogni cosa. Quella visita si trasforma in un confronto inatteso con le proprie origini e la storia di famiglia, con segreti di cui è sempre stata all’oscuro. Attraverso sedici parole, una per ogni capitolo del romanzo, Nava Ebrahimi ci conduce in un viaggio magico e poetico nel cuore di un Paese pieno di silenzi ed enigmi. Si muove tra infanzia ed età adulta, racconta un mondo di donne forti, misericordiose e talvolta crudeli, di uomini e sogni, di sconfitte e dignità, di fughe e amori nascosti. Sedici parole è stato premiato come Migliore debutto dell’anno in Austria e ci regala una voce nuova, sensibile e acuta della letteratura che si muove tra culture diverse.

Letterature, saggistica e reportage.

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