L’ATTRAZIONE DEI PASSI, Tino Mantarro

LUOGO, GIORNO E ORARIO DELL’INCONTRO IN VIA DI DEFINIZIONE

TINO MANTARRO (Italia)

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“Un’apologia dei passi e del guardare oltre per comprendere quelli che sulla carta sono degli spartiacque tra culture e invece sono finestre su altri mondi. Il desiderio di salire in cima per poter conquistare un pezzo di orizzonte e un’altra avventura.
I passi esistono ovunque ci siano montagne saldamente fissate al suolo e persone erranti che necessitano di attraversarle.
Nietzsche, uno che le montagne amava frequentarle, parlava del pathos della distanza: guardate da lontano le cose appaiono migliori. Perché da lassù, se il tempo è clemente, si riesce davvero a guardare lontano. Eppure ormai alla fatica del passo – salita o discesa, sempre fatica si fa – in tanti preferiscono l’anonima comoda rapidità del tunnel. E invece io «quando arrivo in alto mi sento felice, come un cammello che arriva all’oasi», come diceva Osvaldo Soriano. Da sempre mi attira quest’idea di arrivare in cima senz’altro motivo di soddisfare la curiosità di osservare che cosa c’è lassù, adocchiare che cosa si vede intorno, fare un’esperienza che prima o poi tornerà utile, sporgermi per vedere cosa si scorge in basso nella valle seguente e poi guardare l’orizzonte”. (Quarta del libro, edizioni Ediciclo)

Tino Mantarro
Nato a Milano nel 1976, dopo una laurea in storia contemporanea con una tesi in geografia vorrebbe diventare antropologo. Trova una sintesi a tutte queste inclinazioni iscrivendosi alla Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano. Dopo alcune collaborazioni con quotidiani, settimanali e mensili, approda a Touring, il mensile del Touring Club Italiano. Da allora viaggia in Italia e ovunque riesca ad andare, meglio se in Asia o nelle repubbliche ex sovietiche. A febbraio 2023 ha pubblicato il libro “L’attrazione dei passi. Piccolo invito a scoprire cosa c’è oltre le cime”, che accompagna il lettore in cima ai passi di montagna per soddisfare la curiosità di vedere cosa c’è lassù, affacciarsi sull’altrove, conquistare un nuovo pezzo di orizzonte. In questa apologia dei valichi si scopre che ciò che per il senso comune divide, spesso, invece, unisce.

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