MOLDAVIA . LO STATO IMMAGINATO, Kamil Całus

LUOGO, GIORNO E ORARIO DELL’INCONTRO IN VIA DI DEFINIZIONE

Kamil Całus (Polonia)

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Per molti abitanti della Moldavia e anche per un certo numero di politici, l’indipendenza conquistata nel 1991 doveva essere solo una tappa sulla strada della riunificazione con la madrepatria romena. Tuttavia, non tutti i cittadini della giovane repubblica condividevano questa visione e tra entusiasmi trattenuti e diffidenze il sogno dell’unificazione è rapidamente crollato lasciando il piccolo Paese diviso in tre. Ed è stato anche chiaro che la Moldavia avrebbe dovuto essere reinventata e immaginata da zero. Doveva diventare uno Stato necessario agli occhi dei suoi cittadini e del mondo. Un progetto difficilissimo: come è possibile creare uno stato quando un quarto dei cittadini è favorevole alla sua liquidazione e un abitante su tre ha più di un passaporto? Come unire una nazione quando i suoi rappresentanti non riescono a mettersi d’accordo nemmeno sul nome della lingua usata quotidianamente? Come convincere la gente che vale la pena sacrificare qualcosa per un Paese che fatica a soddisfare i bisogni primari dei suoi abitanti?
E infine cosa sarà della Moldavia chiusa tra contendenti armati?
Kamil Całus ci racconta di un Paese nato da sogni non realizzati e di persone che stanno cercando di trovare una risposta alla domanda su cosa significhi “essere moldavo”.

Kamil Całus è ricercatore presso il Centro di Studi Orientali a Varsavia. Si è laureato presso l’Università Adam Mickiewicz di Poznań (studi sull’Europa orientale e l’Asia e giornalismo e comunicazione sociale) e ha svolto il dottorato presso l’Istituto di Studi Orientali dell’Università Adam Mickiewicz. È un collaboratore regolare del bimestrale Nowa Europa Wschodnia e redattore del trimestrale “Spojrzenie na Wschód”. Il suo recente campo di indagine e analisi è dedicato alla Moldavia.

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